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Psoriasi
23/10/2019

La psoriasi è una malattia cutanea frequentissima a decorso cronico-recidivante. Si presenta sotto varie forme cliniche, la più comune delle quali è caratterizzata dall’evidenza di lesioni eritemato-desquamative, isolate o confluenti, in sedi cutanee abbastanza tipiche.



La psoriasi ha un incidenza del 2% nella popolazione e del 5-7% su tutte le dermatosi. Colpisce con uguale frequenza ambedue i sessi e può presentarsi nell’infanzia o più tardi fino alla nona decade di vita. Il primo e più noto momento patogenetico riguarda la cinetica cellulare epidermica. Gli studi condotti indicano che l’epidermide psoriasica prolifera molto più rapidamente di quella normale, infatti il normale turnover cellulare che nei soggetti sani è di 28 giorni negli psoriasici si riduce a 4 e questo a causa di un ridotto tempo di sintesi del DNA.



Il ruolo della predisposizione genetica, ad oggi, appare indiscusso. Infatti, nel 30% dei casi la dermatosi colpisce soggetti con storia familiare positiva. Vari sono i fattori scatenanti: traumi, vaccinazioni, episodi infettivi e squilibri dismetabolici. Un ruolo importante nell’insorgenza della psoriasi è dato dallo stress. Il quadro istologico è caratterizzato da: ipercheratosi paracheratosica, acantosi, papillomatosi, microascessi di Munro-Sabouraud e dilatazione e tortuosità dei capillari del derma papillare. Le lesioni sono localizzate a livello di gomiti, ginocchia, regione sacro-coccigea e del cuoio capelluto.



Queste sono le sedi classiche ma la malattia può interessare tutto l’ambito cutaneo. I peli ed i capelli non vengono colpiti.



Le terapie sono molteplici e molte di esse spesso vengono combinate per aumentare l’effetto curativo e ridurre al minimo gli effetti collaterali. Si usano gli agenti cheratolitici, corticosteroidi per via generale o locale, i retinoidi e la ciclosporina. Ad oggi, secondo il mio parere, i risultati più incoraggianti, gli otteniamo con la fototerapia UVB narrowband con una remissione clinica completa in due-quattro mesi di terapia e minimi effetti collaterali.